
Cambia così non solo lo scenario della E2, ma dell’intero Mondiale. Salvini non si limita a vincere la sua classe, infatti, ma estende la sua supremazia all’intero Campionato, aggiudicandosi di forza quella classifica assoluta che non è più tenuta in considerazione, ma che sarebbe il dato più chiaro della progressione di cui è stato capace il bolognese in due gran premi soltanto.
Venerdì Salvini stravince il Super Test spettacolo che inaugura il Gran Premio di Argentina. Sabato il vantaggio del venerdì si assottiglia, e una scivolata nel secondo Extreme Test, una stupenda naturale di “salitoni” e discese vertiginose, favorisce il ritorno di Pierre-Alexandre Renet, Campione del Mondo in carica della classe e vecchio rivale proprio di Salvini, ai tempi in cui entrambi correvano nella MX3. Un altro giro, e ancora l’Extreme per ribaltare di nuovo la situazione. Salvini restituisce a “Pela” Renet il favore, con un piccolo interesse che conserva fino alla fine della giornata. E fanno due giornate vinte, di fila seppure separate da una settimana e dalla Cordillera delle Ande. Domenica. Tre Speciali vinte ed è lo scompiglio. Salvini è in testa, Renet è “schiantato” e chiama rinforzi. Arriva Ivan Cervantes, che si sostituisce al collega francese e vince la quarta speciale, il secondo Enduro. Renet si riaffaccia timidamente in quella successiva, poi è la volta di un piccolo scambio di battute Cervantes-Salvini, fino al momento in cui quest’ultimo infila altri tre “ace” di fila. Cervantes reagisce, ma il “match” è perso. Anche la seconda giornata del GP finisce con un distacco miserevole, otto secondi, a dimostrazione della combattività della classe, ma il vincitore è sempre lo stesso, Alex Salvini. Cervantes ha ritrovato lo smalto dei tempi migliori, Renet, ormai KO, paga un minuto. Il bilancio al termine del Gran Premio è crudele. Salvini ha vinto diciassette speciali, più il “massacro” del Super Test. 10 punti di vantaggio dopo quattro giornate di gara. Probabilmente è il Gran Premio più caldo dell’intera stagione, quello disputato nella “fornace” di San Juan con il termometro costantemente oltre i 35 gradi, e il neo leader della E2 l’ha portato al calor rosso!
P.Batini
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